This video is the top Google video result for “Guattari“. The top two comments for this video say “what Guattari is describing in this lecture is Facebook. It’s beyond unnerving. In 1975.” and “Guattari avait en 1975 deja prevu Meetic et tout le delire d aujourd hui de rechercher l ame soeur sur Internet” (Guattari had in 1975 already foreseen Meetic [a dating site like Match.com] and all of today’s delirium about finding a soulmate on the internet). This sounds very interesting, but it’s in French with Italian subtitles that are in places obscured by the TV station logo.
I transcribed the Italian subtitles as best I could, doing some spell-checking and spot-checking with Google Translate. I hope to transcribe the French, which will take a lot more time, and from there attempt an English translation.
Italian subtitles
(Félix Guattari) Far funzionare un ordine del mondo, dei sistemi di ordine,
di ordinamento del mondo.
Lo stesso tipo di promozione di invariati che costituiscono
le coordinate di uno stesso piano sociale, cosmico, affettivo.
Scusi un attimo. Sentito tutti?
[Qualcun altro] Vuole sedersi qui? Se parla di fronte, la sentono tutti.
Riprendo l’esempio che taceva lei delle società che studia Clastres
presunto capitalizzare l’informazione attraverso piccole unità distintiva,
tipo, lettera, anche un certo tipo di articolazione molto epurata
di fonema, con una sintassi perfettamente civilizzata.
Ma in correlazione c’è tutta una serie di componenti semiotiche
che concorrono a qualcosa che non è
specificamente una trasmissione d’informazione,
ma una vita libidinale dell’insieme del gruppo
che può esprimersi sia attraverso le parole
che attraverso le mimiche, le danze, i tatuaggi, i rituali, ecc.
Sono quelle che chiamo le diverse componenti semiotiche
In fondo alla catena arriveremo a un ordine
in cui possiamo trasmettere una cosa con una serie di messaggi
trasmessi tramite un computer.
Oggi designare qualcuno equivale a prendere un certo tipo di numero
e farli passare in un computer. Questi qualificano perfettamente
la localizzazione della persona e anche tutto il suo comportamento,
la sua libertà, le sue potenzialità economiche, ecc.
Quindi intanto dio che c’è stato un crollo semiotico
nei senso che i modi di enunciazione collettivi che intricavano
articolavano in modo indissolubile
le diverse componenti semiotiche gestuali mimiche,
prosodiche, linguistiche,
si sono ritrovati ridotti al punto, che è sempre possibile tradurir [sic]
in termini di quantità d’informazione. L’apprendimento della lingua,
il passaggio dalla lingua infantile alla lingua della scuola
e da questa a quella professionale e così via è un lavoro volto a rendere
gli individui capaci, malgrado la politicità dei loro desideri,
di arrivare a questa riduzione possibile
essenziale ai sistemi di produzione e di scambio
che possono tenere in circolazione solo persone traducibili
in termini di informazione nei sistema economico di produzione.
Altrimenti sono pazzi, marginali, poeti, ecc.
Si usano strumenti particolari per curarli e vengono messi in istituti
creati apposta per questi fenomeni marginali.
Questa operazione di crollo semiotico fa sì che oggi si possa enunciare
qualsiasi cosa dei propri desideri della propria vita
a patto che sia compatibile con la macchina informatica
di tutto il sistema capitalista, socialista, burocratico,
di tutti i sistemi a Stato, per riprendere la classificazione di Clastres.
A un tratto, la sola soggettività di riferimento possibile
è quella che rende compatibili con la specie umana in generale,
la specie umana delle società a Stato, la cittadinanza.
Quindi non si ha più lo stesso rapporto
con la particolarizzazione dell’enunciazione
che consisteva nel dire…
Gli indiani, le tribù indiane dicono che solo gli indiani sono uomini
e, quando vedono dei bianchi, dicono che non sono uomini.
Il loro senso di appartenenza a una comunità d’espressione è delimitato
dal luogo dove c’è un groviglio delle diverse componenti semiotiche.
Perdonate lo schematismo abominevole
che consiste nel prendere due più così distanti in campo sociale
Quindi cosa succede?
È possibile sottomettersi a questo sistema di riduzione informatica
solo nella misura in cui si ricostituiscono delle territorialità
che chiamerò superfici di ridondanza
dove si possa articolare questo tipo di opposizione.
Vi faccio un esempio.
Scegliere una donna in una società come quella di Clastres
non è mai solo avere come scopi
un atto sessuale, riproduttivo, possedere qualcuno,
ma è sempre due sottoinsiemi sociali che si incrociano
e implicano due sistemi di scambia,
dei sistemi di composizione semiotica multipla.
Oggi si può dire che l’attribuzione di un partner sessuale,
che sembra libera, una libera scelta,
è in realtà determinata da sistemi
che fanno sì che si debba rispondere
a un certo tipo di profilo socioeconomico.
Al punto che c’è gente che cerca di facilitare le cose con il computer
facendo una sorta di corrispondenza delle scelte preferenziali.
Ma non si sceglie più uno che è di un clan di una certa natura
con tutto ciò che rappresenta questa specie di danza, di intrigo semiotica
Non si sceglie forse nemmeno più, e vorrei anticipare qualcosa,
un corpo, il possesso degli organi sessuali dell’altro,
così abbiamo dato una definizione,
ma la possibilità di trovare un certo tipo di ridondanza,
di ridondanza di sopravvivenza, di ridondanza di viseità
Si cerca qualcuno nel campo dell’enunciazione
dove di possa dire qualcosa come Tristano-Isotta, Isotta-Tristano,
ma in modo molto più triste e sinistro,
in una perpetua scenata tra coniugi che consiste solo in “a chi si parla”
Quando torno, quando enuncio, il mio nome, il mio progetto,
chi mi riflette? Chi mi fa eco?
In quale superficie di ridondanza posso esprimermi?
Nelle società territorializzate ci sono larghe superfici di ridondanza
e molteplici possibilità di composizione semiotica.
Nel caso della coniugalità o della soggettività deterritorializzata,
miniaturizzata, ci si può solo agganciare e dire: “Mi riconosci
quando ti parlo? Torno alla data ora. Faccio questo” Non per i figli.
C’è dissociazione anche dal rapporto di viseità, questa sorta di impronta
di cui parlano gli etologi, il rapporto di contatto oculare,
“eye to eye” di cui parlano Spitz e un certo numero di americani.
C’è bisogno di inquadrare: io sono sole se c’è un certo punto
che serve da superficie di riferimento e da buco nero
sul quale posso continuare ad articolare gli enunciati.
Se mi tolgono quest’ultima superficie di ridondanza o di riferimento,
tutto l’insieme delle mie coordinate informative esplode letteralmente.
Curiosamente ci accorgiamo che il tipo di oggetto
che gli psicanalisti hanno chiamato oggetto parziale, gli occhi, il viso,
il triangolo occhi-naso-bocca,
raggiunge un rapporto di tutela straordinaria
rispetto ai diversi individui,
poiché non ci sono più le varie componenti semiotiche,
mimiche, gestuali, di danza, di gruppo,
e arriva a non esserci più neanche l’esercizio sessuale.
Si può concepire di essere innamorati di un tratto di viseità di una donna,
senza avere la possibilità di mettere in gioco
delle semiotiche sessuali, di innamoramento o di questo tipo.
L’essenziale è quest’ultima presa, l’aggancio di territorializzazione.
La seconda cosa che possiamo abbozzare adesso
è che o le ridondanza informatiche si agganciano a delle superfici
con dei sistemi di buchi neri, cioè la viseità,
il potere a livello statale…
In qualsiasi sistema di potere c’è sempre un sistema di buchi neri.
Sono gli occhi di Giscard d’Estaing, gli occhi del leader.
“È comunque dei nostri, ha comunque una possibilità. È la Francia.
Mi riconosco perché l’ho già vista.
Posso continuare a parlare, a produrre significati.”
O c’é questo sistema di ridondanza – buchi neri, il sistema arborescente,
ci sono alberi quando c’è un buco nero
o per il sogno c’è l’ombelico del sogno,
un luogo dove tute le cose si organizzano su un punto centrale
che è un punto cieco oppure possiamo considerare
un’organizzazione di ridondanza,